Cosa sono i Tubercoli di Montgomery

Tubercoli di Montgomery
Linda Tosoni

 

Esperta del benessere femminile

 

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I tubercoli di Montgomery devono il nome all’ostetrico irlandese Featherstone Montgomery, il quale né parlò nel 1837 per la prima volta, associandole alle altrettanto famose ghiandole di Montgomery, anche queste scoperte dall’ostetrico.

Quando le ghiandole di Montgomery si ingrossano sul seno femminile appaio dei rilievi cutanei detti Tubercoli di Montgomery, che assomigliano vagamente a dei brufoli intorno al capezzolo.
Questi rilievi non sono pericolosi o dolorosi, ma qualora le dimensioni dovessero diventare eccessive e la loro comparsa non fosse dovuta ad un motivo fisiologico come ad esempio la gravidanza, potrebbero rappresentare una problematica estetica poco piacevole.

La maggior parte delle volte i tubercoli di Montgomery aumentano di volume in occasioni particolari come ad esempio: la gravidanza, il periodo della pubertà con le prime mestruazioni, l’aumento dei livelli di stress, il cambiamento repentino di peso, in caso di tumore al seno, l’utilizzo di particolari farmaci o a causa di un reggiseno della misura sbagliata. Inoltre le ghiandole di Montgomery sono particolarmente attive ed importanti anche durante il periodo successivo al parto, le quali infatti producono una speciale sostanza, una sorta di essenza profumata, che serve al bambino, durante l’allattamento, a riconoscere l’odore del seno materno.

Ma che sono esattamente l tubercoli di Montgomery? E quali sono le loro caratteristiche? Come abbiamo anticipato sono dei rilievi cutanei che compaiono sul seno femminile, e precisamente sono la parte delle ghiandole di Montgomery che si evidenzia esteriormente sull’aureola, quando queste tendono ad ingrossarsi rispetto ad una situazione di normalità.
I tubercoli di Montgomery possono apparentemente, avere l’aspetto di quando si ha la pelle d’oca e possono comparire anche sul capezzolo.
Inoltre le ghiandole di Montgomery possono variare, da donna a donna, dalle 4 alle 30 unità, influenzando di conseguenza anche il numero dei tubercoli. Possiamo avere quindi donne che con pochissimi rilievi e altre invece con una quantità maggiore.

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Le ghiandole di Montgomery: a cosa servono e quando si ingrossano?

Le ghiandole di Montgomery producono un’importantissima sostanza per il seno, ossia il sebo, il quale viene prodotto per diversi scopi:

• Mantenere morbida e umida la pelle del seno,
• Tenere sempre disinfettato il capezzolo e l’areola in modo che allattando il neonato, si sarà certe di nutrirlo con un latte non contaminato
• Secondo diversi studi scientifici i tubercoli di Montgomery, se correttamente funzionanti, hanno effetti anche sul bebè in arrivo e sul suo sistema immunitario. Inoltre hanno un’influenza molto positiva sullo sviluppo dell’olfatto nel bambino.

Periodi di ingrossamento delle ghiandole di Montgomery

La maggior parte delle donne sperimenta l’ingrossamento dei tubercoli di Montgomery solitamente durante tre periodi della vita
durante i quali si subiscono degli importanti cambiamenti ormonali, che avvengono nel periodo della gravidanza, della pubertà e del ciclo mestruale.
Dobbiamo specificare però che l’ingrossamento di tali ghiandole nei periodi citati non avviene per tutte le donne, quindi non è detto che una donna incinta o nel periodo del ciclo mestruale abbia visibili i tubercoli di Montgomery sul capezzolo o sull’areola. Non tutte le donne reagiscono allo stesso modo a questo sbalzo ormonale, quindi non preoccuparti se non ti compaiono.

Vi sono poi anche dei momenti particolari nella vita di ogni donna, che sono diversi da quelli già enunciati, che portano alla comparsa dei questi tubercoli.
A volte, anche se in casi meno frequenti, può capitare che si ingrossino in momenti di particolare stress, o momenti in cui si vivono squilibri ormonali (dovuti magari all’assunzione della pillola).
Spesso può capitare anche quando abbiamo sbalzi di peso, quando usiamo un reggiseno che stringe troppo, (se il capezzolo viene stimolato) o a causa di particolari farmaci.

Infine possiamo affermare che i tubercoli di Montgomery non sono altro che un segno visibile di una insolita attività delle ghiandole di Montgomery che ingrossandosi aumentano la produzione di sebo.
Non dobbiamo però pensare che un aumento dell’attività di queste ghiandole coincida sempre con il manifestarsi dei tubercoli di Montgomery, infatti non sono sempre correlate.

Gravidanza e tubercoli di Montgomery

Di solito è proprio durante il periodo della gravidanza che abbiamo una vera percezione della loro esistenza. Molto spesso le donne si accorgono di aspettare un bimbo proprio grazie alla comparsa dei tubercoli di Montgomery.
Questo accade perché questi rigonfiamenti sono uno dei primi segnali del concepimento, insieme alle nausee mattutine, al vomito, all’ingrossarsi del seno che diventa più sensibile e dolorante, e ovviamente alla mancanza del ciclo mestruale.

Ma non solo: tra i sintomi della gravidanza vi sono gli sbalzi di umore, edema ai piedi, un grande senso di stanchezza e fatica, sonno, voglia di alcuni cibi mentre il ripudio di altri che diventano insopportabili anche solo all’odore, e il bisogno di urinare spesso.
Le statistiche più recenti dimostrano che i tubercoli di Montgomery compaiono dal 30 al 50% delle donne in gravidanza, quindi statisticamente non tutte le donne in gravidanza presentano evidenti segni della presenza di questo fenomeno.

Quali rimedi possiamo adottare contro i tubercoli di Montgomery molto grandi?

Per le donne spesso queste escrescenze non sono esteticamente piacevoli, soprattutto se non siamo durante la gestazione e se le dimensioni diventano importanti. Vi suggeriamo di seguito alcune strategie e metodi (totalmente naturali) da mettere in pratica per il trattamento di questo sintomo:

  • Il metodo più semplice e rapido consiste nel fare delle applicazioni sul seno con un asciugamento bagnato con acqua calda. Basteranno circa 20 minuti per seno, magari alla sera quando stiamo andando a letto e siamo in una situazione di relax.
  • Bere molta acqua durante il giorno è sempre consigliato, ma soprattutto durante la gravidanza l’acqua permette al sebo in eccesso di fuoriuscire tramite i dotti escretori delle ghiandole di Montgomery. Infatti il sebo, quando è in quantità superiori al normale, fa in modo che le ghiandole si ingrossino e con esse avvenga la comparsa dei tubercoli di Montgomery.
  • Una dieta sana è di fondamentale importanza; quindi diminuire l’assunzione di zucchero, sale e grassi.
    É stato dimostrato che questi elementi, se eccessivamente presenti nella nostra dieta, hanno un ruolo importate nella crescita delle ghiandole di Montgomery con l’evidente conseguenza della comporta dei tubercoli di Montgomery.
  • Per liberare i dotti escretori delle ghiandole di Montgomery, e quindi fare in modo che le stessi non aumentino di volume, possiamo passare sui capezzoli e sull’areola una crema a base di olio di marula, insieme al  burro di Karitè e al burro di cacao.                                                         In alternativa possiamo fare degli impacchi di tè verde che come sappiamo ha delle proprietà antiossidanti, le quali contrastano i radicali liberi, aiutando così a pulire i dotti delle ghiandole cutanee.
  • Un altro rimedio naturale, è quello di applicare degli impacchi di gel di aloe vera.
  • Un detergente con attivi seboequilibranti ed esfolianti, per lavare le mammelle è sicuramente un ulteriore rimedio: basta applicarlo sui capezzoli durante la detersione, per consentire un’azione sul controllo  del sebo in eccesso, liberando i dotti escretori delle ghiandole di Montgomery.
  • Ma possiamo trovare rimedi tra la frutta e la verdura. I cetrioli, ad esempio, sono ricchi di acido salicilico che è conosciuto per il suo potere esfoliante e detergente. Il succo di agrumi, applicato sul seno, invece, aiuta a pulire la pelle favorendo l’eliminazione del sebo in eccesso.

Cosa fare in caso di Tubercoli di Montgomery persistenti?

Vi ricordiamo che qualora il problema fosse di entità importante e i rimedi consigliati non vi fossero di aiuto, è sempre consigliabile chiedere consiglio al vostro medico di fiducia.
In casi più importati si può intervenire con trattamenti professionali in istituto di bellezza e nei casi  più gravi, in modalità chirurgica in modo da togliere in maniera definitiva i Tubercoli di Montgomery .
Si tratto di un intervento non pericoloso né invasivo, anche se in alcuni casi potrebbe compromettere la possibilità di allattare al seno.

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Precauzioni e abitudini per prevenire i tubercoli di montgomery se di grosse dimensioni

Ci sono gesti quotidiani dai quali una donna incinta non può esimersi dal compiere, per evitare problemi più seri e complessi.
L’igiene quotidiana del seno è sicuramente un’abitudine fondamentale, che diminuisce la possibilità di avere infezioni e infiammazioni alle Ghiandole di Montgomery.

Inoltre si consiglia di porre sempre molta attenzione e maggiore cura in caso di ingrossamento delle ghiandole, e soprattutto in questo caso l’igiene e la cura dovranno essere ancora più accurate.

Le donne che allattano al seno i loro bimbi dovranno avere una cura maggiore delle proprie mammelle, che dovranno essere pulite prima e dopo ogni allattamento, in modo da evitare la possibilità di infezioni che possono poi essere trasmesse al neonato tramite l’allattamento stesso.

Oltre a tutto ciò, si raccomanda a tutte le donne, indipendentemente dall’età, di indossare reggiseni in fibra naturale, di colore chiaro, comodi e di cambiarli spesso. In questo modo si potranno evitare situazioni che potrebbero portare ad irritazioni o ad eventuali infezioni delle ghiandole di Montgomery, soprattutto se già ingrossate.

Infine è sempre meglio evitare di utilizzare sostanze comedogeniche, che possono ostruire i canali sul capezzolo e sul seno stesso e  in alcuni casi potrebbero favorire l’ingrossamento dei tubercoli di Montgomery.

Sarà da favorire  una beauty routine quotidiana, con prodotti cosmetici formulati per la cute del seno, per la sua detersione, idratazione e protezione in maniera delicata. Dovranno  essere privi di  componenti chimici,  senza profumi e non aggressivi per la pelle.

Su di me

Linda Tosoni

Dopo un’esperienza professionale ventennale come ostetrica ospedaliera, insegnante, consulente e titolare di un istituto di bellezza, ho deciso di creare un vero e proprio metodo per il benessere, dedicata alla donna in gravidanza.

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