L’estate che arriva, la pelle che si colora e il desiderio di mostrare una bella abbronzatura in gravidanza. Una preferenza più che lecita che, tuttavia, si scontra con la propria particolare situazione fisica, e con uno stato di dolce attesa che richiede un pizzico di attenzione in più.
Ma come prendere il sole in gravidanza in sicurezza? Sole e gravidanza possono coesistere o sono due rette parallele che non si incontrano mai?
In questa guida cercheremo di rispondere a tutti i principali quesiti che le donne in gravidanza si pongono sul sole in gravidanza: ti consigliamo di leggerla attentamente e, se hai dubbi e perplessità, contattarci per saperne di più.
Sommario
Esposizione al Sole in gravidanza: prenderlo senza rischi
Iniziamo subito con una piacevole rassicurazione. Se ti stai domandando “posso prendere il sole in gravidanza?”, la risposta è sicuramente positiva. Puoi prendere il sole in gravidanza sulla pancia, facendo naturalmente attenzione ad eventuali scottature, al fine di evitare spiacevoli controindicazioni come ad esempio insolazioni che portano a febbre e malessere.
Per quanto riguarda il bambino, invece, anche se prendi il sole lui sarà comunque protetto e non avvertirà il calore esterno, in quanto la placenta aiuta a mantenere la giusta temperatura interna per il feto e non c’è rischio che senta “caldo” o “freddo” se scegli di abbronzarti oppure di immergerti nell’acqua del mare ancora fresca.
L’unica attenzione che devi avere, dunque, è per la protezione della tua pelle, ecco perché devi scegliere una crema pancia gravidanza che presenti la giusta protezione solare che dev’essere almeno 50 SPF soprattutto i primi giorni di mare. Man mano che ti abbronzi potrai poi diminuire il grado di protezione solare.
Abbronzatura e gravidanza dunque vanno d’accordo! Nessuno ti vieta infatti di abbronzare la tua pelle sotto il sole, ma se vuoi farlo lo devi fare con consapevolezza, seguendo alcuni accorgimenti che ti permetteranno di evitare le più spiacevoli conseguenze, come ad esempio le macchie della pelle in gravidanza, la disidratazione, i colpi di sole o l’invecchiamento della pelle.
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Creme solari in gravidanza: come scegliere con attenzione i filtri
Il primo consiglio che possiamo dare a tutte le donne che stanno cercando delle informazioni su come ottenere una buona abbronzatura in gravidanza è quella di scegliere e utilizzare una crema solare di alta qualità, priva di elementi che potrebbero risultare nocivi, e che sia adatta al proprio fototipo.
In ambito europeo le creme solari sono oggi contraddistinte con la sigla SPF, seguita da un numero che indica il livello di protezione assicurato. Anche se non tutte le donne richiedono necessariamente una soglia massima di protezione, nel dubbio è sempre bene orientarsi verso livelli maggiori, come il 50 o 50+. In caso di dubbio, è bene parlarne con un esperto, che potrà certamente effettuare una valutazione più approfondita della tua pelle e, di conseguenza, consigliare il prodotto adatto.
Ricorda anche che non è sufficiente acquistare una buona crema solare per potersi assicurare le migliori protezioni! È infatti necessario applicare il prodotto almeno 30 minuti prima dell’effettiva esposizione al sole e, comunque, ripetere l’operazione spesso, soprattutto se si è fatto un bagno al mare o in piscina.
La tua routine dovrà poi essere continuata anche una volta tornata a casa. Dopo la doccia utilizza delle creme idratanti e dei buoni doposole. Non solamente sono uno degli ingredienti utili per sapere come avere una bella pelle in gravidanza, ma ti permetteranno di costruire una solida barriera contro i raggi UVA e UVB, che potrebbero nuocere alla salute della tua pelle in maniera particolarmente incisiva, soprattutto durante la gravidanza, quando la tua pelle sarà messo a dura prova a causa delle evoluzioni ormonali tipiche di questi mesi.
Macchie sulla pelle in gravidanza, prevenire è l’unica soluzione
Uno degli effetti collaterali della gravidanza (e, forse, anche uno di quelli che genera la maggiore preoccupazione nelle gestanti) è la comparsa delle macchie scure sul volto, spesso riconducibili al cloasma gravidico, quel particolare fenomeno per cui la pelle del volto tende a riempirsi di macchie di varie dimensioni (tendenzialmente piccole) e colori (di solito sul marrone), su naso e guance (ma non solo), tanto da ribattezzare tale condizione come maschera gravidica.
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Anche in questo caso, giova rammentare che i responsabili di questa situazione sono essenzialmente gli ormoni estrogeni, che stimolano una maggiore produzione di melanina, la quale è a sua volta la responsabile dell’abbronzatura e – in questo caso – delle macchie marroni.
Ebbene, giova sottolineare e condividere con tutte le nostre lettrici che l’unico rimedio contro le macchie scure sulla pelle in gravidanza è rappresentato dalla prevenzione. Una volta che le macchie sono comparse si può fare ben poco per poter correre ai ripari, se non attendere il decorso della gravidanza e auspicare che vengano “riassorbite” (cosa che, fortunatamente, accade di sovente).
Bene dunque riporre la maggiore attenzione nei confronti degli strumenti di prevenzione, cercando di tutelare la pelle del viso dall’azione nociva dei raggi ultravioletti che, se è vero che da una parte possono garantirci una piacevole abbronzatura, dall’altra parte possono – se assorbiti in eccesso – pregiudicare la salute della pelle.
Come idratare la pelle in gravidanza
Fin qui abbiamo parlato di come il sole in gravidanza possa essere preso con serenità, a patto di seguire delle piccole accortezze che ti saranno sicuramente d’aiuto per poter prevenire qualsiasi tipo di rischio per la tua salute e per quella del nascituro. Ma come idratare la pelle in gravidanza?
Abbiamo anche avuto modo di comprendere come una delle azioni più importanti per poter tutelare la propria pelle sia quella di utilizzare delle “barriere”, come l’utilizzo di creme solari ad alto fattore di protezione.
Tuttavia, è anche bene ricordare che un buon aiuto può arrivare non solamente dalle applicazioni topiche, quanto anche dall’interno del proprio corpo e, in particolar modo, con l’idratazione.
Ricordiamo infatti anche in questa occasione che il corpo della donna in gravidanza richiede una maggiore idratazione, e che per poterlo mantenere sufficientemente fresco, in equilibrio, e magari evitare il ricorrente fenomeno delle gambe e piedi gonfi in gravidanza, è fondamentale bere molto frequentemente, a piccoli sorsi.
Anche l’alimentazione può giocare un ruolo fondamentale per la salute della donna in gravidanza. Via libera a frutti, centrifughe, verdure: aiutano a garantire il giusto apporto di vitamine e di sali minerali, contrastando il caldo senza abbuffarsi ed ingerire grassi e cibi elaborati, che sono invece da evitare.
Evitare l’esposizione solare nelle ore più calde
Anche se non è certamente un consiglio che rivolgiamo alle sole donne in gravidanza, è necessario rammentare in maniera consapevole che uno degli aspetti su cui bisognerebbe prestare la maggiore attenzione nel tema del sole in gravidanza sia sicuramente quello di evitare ogni rischio di surriscaldamento e di colpo di calore.
Bene dunque evitare ogni tipo di esposizione solare nelle ore più calde, preferendo invece una tintarella più cauta nelle prime ore della mattina (fino alle 10.30) e in quelle serali (dopo le 17).
Anche in queste fasce orarie che sono evidentemente meno a rischio di surriscaldamento, bisognerebbe inoltre mantenere sufficientemente fresco il proprio corpo, privilegiando ad esempio frequenti azioni “rinfrescanti”. È di norma utile bagnarsi piedi, collo e polsi in maniera frequente, così come ripararsi sotto l’ombrellone o, se si è in grado di farlo, passeggiare sul bagnasciuga.
Ricorda di coprire sempre la testa
Per evitare colpi di calore e problemi dovuti al caldo incessante devi ricordarti sempre di coprire la testa! La testa dev’essere coperta con un bel cappello di paglia oppure con una bandana che possa essere in pandam con il costume.
Il cappello è importante perché ti permette di evitare le insolazioni e l’esposizione diretta alla luce del sole del capo che è un rischio in quanto aumenta il senso di stanchezza e rischia di indurre a problematiche fisiche come svenimenti ed emicrania.
Oltre al cappello da usare quando sei sulla spiaggia, in acqua ricorda di bagnarti sempre la testa al fine di mantenere la temperatura di tutto il corpo più fresca evitando così un colpo di calore.
Sole in gravidanza, cosa fare ai primi segnali di stanchezza?
Negli scorsi paragrafi abbiamo voluto condividere alcuni spunti che potrebbero esserti utili per poter affrontare questa delicata e meravigliosa fase della tua vita in maniera più piacevole, consapevole e rilassante.
Tuttavia, è possibile che – nonostante ogni accortezza – tu possa andare incontro a qualche debolezza, stanchezza o malessere. Che cosa fare? In che modo intervenire prima che la situazione diventi ancora più seria? Quali sono i comportamenti che dovresti realizzare ai primi segnali di un surriscaldamento?
La prima cosa che devi fare è cercare di riconoscere il colpo di calore. Se non ne hai mai subito i riflessi più negativi, sappi che si manifesta generalmente con una sensazione di confusione mentale, crampi, nausea e, in alcuni casi, vomito. Il tutto, premesso da una sudorazione particolarmente abbondante, con incremento della temperatura corporea che può arrivare anche a superare i 39 gradi. A volte i sintomi includono anche una sensazione di nervosismo, agitazione e mal di testa.
Se noti che alcuni di questi sintomi fanno la loro comparsa, non indugiare. Avvisa chi sta intorno a te e informalo della situazione. Fatti dunque accompagnare in un luogo fresco e, al fine di abbassare la temperatura corporea, cerca di rimuovere ogni vestito non necessario e applica del ghiaccio a livello della nuca, evitando però di porlo a diretto contatto con la pelle. È bene invece che sia avvolto da un asciugamano, con il quale poterti rinfrescare senza traumi per la cute.
Così facendo, però, fai attenzione a non creare degli shock: il tuo obiettivo dovrà essere quello di abbassare la temperatura, ma non dovresti farla abbassare troppo rapidamente, perché in questo modo correresti il rischio di crearne ancora più gravi di quelli che stai cercando di contenere.
L’ideale sarebbe, se ne hai la possibilità, misurare periodicamente la temperatura con un termometro, al fine di renderti conto in maniera più precisa di quanto stia calando la temperatura, per condurla in una condizione di ordinarietà.
Aiutati con un ventaglio se lo gradisci e nel mentre, ricorda che è fondamentale cercare di idratarsi continuamente. Evita di bere bevande troppo ghiacciate e di fare “abbuffate”. Molto meglio bere frequentemente piccoli sorsi di acqua, a temperatura ambiente o leggermente fresca.
Fin qui, alcuni suggerimenti per gestire in autonomia la tua condizione. Naturalmente, se entro breve tempo la tua situazione non migliora, non tardare ulteriormente e contatta il tuo medico o, in caso di impossibilità, il pronto soccorso.