Sommario
Olfatto e oli essenziali in gravidanza
Il senso dell’olfatto, si sa è uno tra i primi a svilupparsi insieme a quello del tatto. Osservando un neonato alla ricerca del seno materno durante le fasi dell’allattamento, é evidente come l’orientamento del piccolo sia dettato da segnali olfattivi.
Anche per la mamma l’odore del neonato è una droga ed è in grado di distinguerlo dagli altri. L’olfatto ci guida nei piaceri della vita, da quelli di sopravvivenza come quello dell’alimentazione a quelli che scaturiscono dal piacere delle emozioni legate ad un luogo, un fiore o ad una persona.
Gli animali e le piante producono ferormoni, sostanze odorose che segnalano il periodo adatto per la riproduzione.
Anche noi umani siamo in grado di produrre ferormoni attraverso la pelle con effetto ormono-simile che ci guidano nelle scelte più di quanto possiamo immaginare. Quindi la nostra pelle è in grado di produrre il proprio e individuale mix di oli essenziali naturali.
Origine degli oli essenziali
L’origine degli oli essenziali si può ricondurre a tempi antichissimi, già al tempo della Mesopotamia.
Egizi ed ebrei li utilizzavano per preparare creme ed unguenti, per la cura del viso e del corpo.
Gli oli essenziali sono sostanze estratte dal mondo naturale, in particolare dalle piante aromatiche. Le piante con i propri aromi, attivano con modalità silenziose, speciali comunicazioni con l’ambiente esterno, ad esempio con gli insetti, per attrarli o tenerli lontani.
Il metodo più diffuso per l’estrazione è la distillazione a vapore, attraverso la quale si separa, da una parte la componente oleosa, cioè l’olio essenziale più leggero e dall’altra la componente acquosa e cioè l’idrolato. Le due porzioni trovano largo impiego nel mondo dei cosmetici e delle cure naturali.
Gli idrolati rappresentano o compongono molti tonici, o costituiscono le famose acque per il viso, mantenendo al loro interno ancora molte proprietà. Pensiamo all’acqua di camomilla, di malva o di rosa.
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Cosa sono gli oli essenziali
Gli oli essenziali, sono veri e propri concentrati, sono dei piccoli rimedi, come se fossero farmaci.
Possono essere impiegati nei cosmetici, ma anche per dare una nota profumata con la loro fragranza, addirittura impiegati in cucina o per rimedi da assumere per bocca. Pensiamo ad esempio all’olio essenziale di limone o mandarino.
Il loro utilizzo sulla pelle può essere effettuato direttamente o miscelato in creme, burri o altri oli. Per le loro caratteristiche di affinità alla pelle, sono in grado di superare le barriere della cute e penetrare le membrane cellulari.
Rappresentano spesso un valido aiuto in molti aspetti, ma gli oli essenziali in gravidanza possono rappresentare se non utilizzati con grande conoscenza, un pericolo.
Il pericolo rappresentato dagli oli essenziali
Un pericolo se assorbiti attraverso la pelle, ma anche senza un contatto diretto. Gli oli essenziali sono volatili e come tali possono essere assorbiti anche attraverso la mucosa nasale e quindi inalati.
Attenzione quindi a ciò che è possibile respirare.
Alcuni oli se applicati sulla pelle prima di un’esposizione solare, possono procurare un’azione foto sensibilizzante, favorendo la comparsa di eritemi o macchie della pelle.
Rischi dell’impiego degli oli essenziali
Gli oli essenziali sono sostanze molto concentrate quindi molto attive, quindi basta una piccolissima quantità per ottenere la sua azione.
Paracelso, medico svizzero del XVI secolo, diceva che: “è la dose a fare di qualsiasi sostanza un veleno” quindi bisogna stare particolarmente attenti agli impieghi e soprattutto alle concentrazioni degli oli essenziali in gravidanza.
Gli oli essenziali in gravidanza
Gli oli essenziali in gravidanza possono rappresentare un’opportunità di cura, bellezza e benessere, Ma essendo dei veri e propri rimedi si possono comportare come dei veri e propri farmaci. Possono essere assorbiti dalla cute e rappresentare un problema o peggio un pericolo per chi li utilizza, in particolare se impiegati durante l’attesa di un bimbo.
Rischi degli oli essenziali in gravidanza
In generale il tipo di rischio rispetto all’impiego di oli essenziali in gravidanza dipende da quali oli in particolare si utilizzano e soprattutto in quali concentrazioni.
Aldilà di casi particolari e specifici in cui è possibile il loro impiego, in linea di massima io consiglio sempre la cautela nel l’impiego di oli essenziali in gravidanza.
Rappresentano meravigliosi aiuti dalla natura, ma possono creare una serie di problematiche che in un periodo così delicato come quello di una donna incinta, è meglio evitare.
Gli oli essenziali in gravidanza sicuri
Normalmente non consiglio mai l’impiego di oli essenziali in gravidanza senza un’adeguata conoscenza, in quanto sono ingredienti con una potenzialità d’azione anche importante e devo ribadire non libera da rischi. Inoltre, il tipo di sostanza deve possedere caratteristiche di:
- provenienza;
- estrazione;
- qualità;
di cui se ne devono saper valutare gli aspetti. Per stare tranquille durante tutti nove mesi, il consiglio è di non utilizzare oli essenziali in gravidanza fai da te.
Tra i possibili oli essenziali in gravidanza su cui starei abbastanza tranquilla sono quelli che potrebbero essere impiegati anche in cucina come la camomilla, la rosa (damascena), il mandarino o la lavanda.
Olio essenziale di lavanda
Durante tutte le fasi della gravidanza, specie se si usa la lavanda, bisogna sottolineare prima di continuare come si debba usare sempre e solo la lavanda di tipo angustifolia oppure officinalis (lavanda vera) con i suoi benefici , mentre non vanno impiegate varietà quali: hybrida, spica, latifolia o lavandino.
Le sue proprietà sono quelle:
- lenitive;
- seboregolatrici;
- cicattrizzanti;
- decongestionanti;
La lavanda si può impiegare per combattere problematiche quali: scottature, irritazioni, prurito, rush sulla cute, couperose, punture di insetti e rossori.
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Quali sono gli oli essenziali in gravidanza da evitare?
Sono sconsigliati puri, inseriti come ingrediente in un cosmetico o in un diffusione d’ambiente gli oli essenziali in gravidanza indipendentemente dalla loro concentrazione:
- angelica;
- basilico;
- cannella;
- finocchio;
- ginepro;
- issopo;
- levistico;
- maggiorana;
- mirra;
- noce moscata;
- origano;
- prezzemolo;
- rosmarino;
- santoreggia;
- salvia officinalis,
- salvia sclarea;
- thuja;
- timo.
Oli essenziali e profumi in gravidanza
Gli oli essenziali in gravidanza solo volatili e quindi possono essere assorbiti dalle nostre mucose nasali e comunque dal corpo. Raccomando quindi una particolare attenzione come precedentemente detto all’impiego di:
- diffusori di profumi per ambiente;
- candele profumate;
- incensi;
- profumatori per il bucato;
- “alberelli” e palline profumate per l’automobile.
Non ci si pensa, sono tutte pratiche e utilizzi che avvengono forse normalmente nella vita di ogni persona, ma sono aspetti molto importanti da non sottovalutare quando si parla di profumi e/o oli essenziali in gravidanza.