L’olio di ricino e il suo impiego sono da sempre oggetto di una questione controversa. Prodotto sin dai tempi antichi, si narra che fosse particolarmente apprezzato nell’antico Egitto come olio per massaggi e come combustibile per le lampade ad olio. Questo prodotto vegetale si ottiene dalla spremitura a freddo dei semi della pianta di Ricino (nome biologico: Ricinus communis, una pianta originaria del continente africano che veniva spesso coltivata come ornamento dei giardini di ville e palazzi), i quali contengono al loro interno una sostanza altamente tossica chiamata ricina. Fortunatamente questa sostanza velenosa non si trova nell’olio che possiamo acquistare liberamente, in quanto essa rimane intrappolata nei semi anche dopo la loro spremitura. Questo è uno dei motivi per cui l’olio di ricino in gravidanza viene comunque utilizzato, anche se non con poca avversione.
Infatti questo prodotto deve la sua cattiva nomea per via del subdolo utilizzo che se ne faceva durante il ventennio fascista, sia sui dissidenti, sia sui bambini indisciplinati. Infatti assumere in dosi massicce quest’olio portava inevitabilmente a forti scariche di diarrea, con conseguenti dolori e crampi addominali. Coloro che ne subivano gli effetti erano poi costretti a defecare con ancora i vestiti addosso, e successivamente venivano rilasciati ancora in quelle pietose condizioni. Un altro motivo per cui non è ben visto è perché per molto tempo, e forse ancora oggi in alcune parti del mondo, è stato utilizzato per la creazione di particolari intrugli capaci di indurre il travaglio, che però in molti casi non arrivava, mentre lo stesso non si può dire delle controindicazioni appena nominate.
Tutto ciò ha creato un alone di mistero e diffidenza nei confronti di un ottimo olio vegetale, i cui impieghi sono davvero tanti e diversi, e che solo in questi ultimi anni ha ritrovato l’apprezzamento del grande pubblico. Ad oggi questo prodotto viene impiegato per la produzione di diversi prodotti cosmetici, di lubrificanti, come liquido per impianti frenanti, per la creazione di particolari materiali plastici e biodiesel. Riesce ad essere utilizzato in tutti questi ambiti grazie alle sue innumerevoli qualità, come ad esempio il suo contenuto di acidi grassi insaturi, le sue proprietà antimicrobiche, antibatteriche, antifungine e idratanti, oltre ad essere anche un ottimo lassativo naturale. Ovviamente a noi interessa capire quanto e come sia compatibile il suo utilizzo in gravidanza, soprattutto da un punto di vista estetico. Per questo motivo in questo articolo andremo a studiare quali sono le zone dove poterlo applicare in sicurezza, come preparare composti naturali e casalinghi che lo contengono e quali sono le controindicazioni del suo utilizzo smodato.
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Sommario
Quali sono gli usi dell’olio di Ricino?
Come abbiamo già accennato, quest’olio vegetale è davvero utile e poliedrico, e per questo motivo merita un’esposizione dei suoi metodi di impiego che potrebbero tornarci utili. Ovviamente se state affrontando una gravidanza, consigliamo sempre di rivolgervi prima al vostro medico curante prima di assumerlo, soprattutto se vi trovare a ridosso della data del lieto evento.
Utilizzo medico
Grazie alle sue proprietà antibatteriche e antimicrobiche, l’olio di ricino in questi ultimi anni ha riscosso molto successo nell’ambito della medicina, soprattutto quella omeopatica. Grazie alle sue peculiarità, esso viene spesso utilizzato come ingrediente per produrre alcuni farmaci da somministrare al paziente prima di sottoporlo ad un intervento chirurgico, oppure viene utilizzato per il trattamento di alcune malattie della pelle quali dermatite, acne e micosi. Inoltre è anche particolarmente apprezzato per la sua azione antinfiammatoria, e perciò viene impiegato come alleato nella lotta all’artrite, oltre ad essere in grado di rafforzare il nostro sistema immunitario. Infine dobbiamo ricordare anche le sue proprietà antifungine, le quali si sono rivelate utili contro la tigna, ma soprattutto il suo potente effetto di contrasto alla stipsi, che l’ha reso tristemente famoso per i suoi abusi durante il fascismo.
In qualità di medicinale, quest’olio viene sia applicato sulla cute che assunto per via orale, e in entrambi i casi si rendere necessario il camuffamento del suo sgradevole e punge odore. Infatti è una pratica comune quello di mescolarlo e diluirlo con l’olio essenziale di piante profumate, oppure con l’olio di mandorle, anch’esso molto apprezzato in questo campo. Per quanto riguarda la sua assunzione interna, spesso questo prodotto viene mischiato con bevande dal sapore intenso, come ad esempio una tisana o il succo d’arancia, andando così ad implementare il suo effetto benefico sul sistema immunitario grazie al suo legame con la vitamina C fornita dal frutto.
Tra tutti gli utilizzi medicinali che abbiamo menzionato, sicuramente quello dove quest’olio spicca di più è quello che aiuta a combattere la stitichezza, la quale spesso richiede un intervento immediato ed efficace. L’olio di ricino agisce in poche ore, ed è particolarmente indicato per questo utilizzo perché è in grado di stimolare la normale attività dell’intestino tenue e crasso, ma anche di ripulire le selle del colon. Data la sua provata efficacia, è altrettanto importante non superare le dosi di assunzione consigliate, altrimenti si potrebbe incorrere in spiacevolissime controindicazioni quali diarrea e crampi addominali (per le dosi corrette di assunzione consulta il tuo medico o farmacista). Nonostante ciò, esso è ancora particolarmente apprezzato perché non assorbe l’umidità dalla parete intestinale, e in questo modo non altera le condizioni di lavoro di questo fondamentale organo (il gioco vale la candela insomma). Sconsigliamo fortemente l’uso di quest’olio per tutte coloro che soffrono di colite o disturbi del colon, dato che la sua azione peggiorerebbe assai la situazione. Infine invitiamo le lettrici a ricorrere a questo rimedio naturale solo in caso di costipazione occasionale, e non se si soffre di stitichezza abituale.
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Utilizzo in cosmetica
L’olio di ricino, grazie alla sua azione emolliente e condizionante e alle sue proprietà ammorbidenti e idratanti, ha trovato un largo impiego nell’industria cosmetica moderna, soprattutto grazie al crescente interesse per l’impiego di prodotti cosmetici naturali. Non è un caso infatti che questo prodotto sia uno degli ingredienti del Mamybutter, la crema cosmetica ideata da Linda Tosoni per combattere gli inestetismi della gravidanza come ad esempio le smagliature, le mani screpolate, la pelle secca, il prurito addominale ecc. Quest’olio vegetale, inoltre, viene spesso utilizzato per curare le infezioni dell’unghia, come le onicomicosi, oppure per ripristinare il film idrolipidico attraverso la sua azione di idratazione profonda. Esso però è diventato davvero celebre e diffuso per il suo utilizzo nei trattamenti sui capelli e sulle unghie, i quali si sono rivelata davvero soddisfacenti e duraturi negli effetti.
Come utilizzare l’olio di ricino per capelli in gravidanza?
La sua efficacia ormai è assai nota, e non a caso è spesso presente in molti prodotti per la cura dei capelli come shampoo, balsami e maschere. L’olio di ricino ha manifestato una certa affinità con la cheratina, una sostanza prodotta dal nostro organismo che sta alla base della struttura dei capelli, delle ciglia, delle sopracciglia e delle unghie, rendendo soprattutto i primi due più forti e lucenti. Grazie al legame fra questo derivato vegetale e la cheratina, la sua applicazione prima di fare lo shampoo permette di combattere i capelli secchi e la comparsa delle doppie punte, ma anche di rigenerare le loro fibre, rendendoli più robusti. Questo permette la prevenzione della loro caduta prematura, e ciò è dovuto anche alla sua capacità di riequilibrare la produzione di sebo sul cuoio capelluto e la sua purificazione.
Altrettanto raccomandabile è l’olio di ricino per ciglia in gravidanza, che è applicabile anche sulle sopracciglia, magari attraverso il reimpiego dello scovolino di una confezione vuota di mascara. Il trattamento dovrebbe renderle più forti e lucenti, garantendovi un maggiore sex appeal e uno sguardo più penetrante. Prima di passare all’azione però, laviamo a fondo lo scovolino e il tubo dei mascara rigenerato con acqua calda e sapone neutro, e successivamente potremo servirci di un piccolo imbuto per l’applicazione dell’olio sulle ciglia, mentre per le sopracciglia basterà il vecchio scovolino. È consigliato fare il trattamento la sera su ciglia ancora umide, assicurandosi che non vi finisca negli occhi o in bocca.
Come fare un impacco di olio di ricino per i capelli
Questo tipo di impacco che stiamo per proporvi è da considerarsi un buon rimedio naturale per ridare ai vostri capelli lucentezza, morbidezza e forza, ed ha fra i suoi ingredienti l’olio di ricino, ma non solo. Gli elementi per questo impacco sono: un cucchiaio di olio di ricino, un cucchiaio di olio di jojoba, un cucchiaio di miele, 3 gocce di olio essenziale (possibilmente molto profumato, ovviamente a seconda dei vostri gusti. Quello consigliato è l’olio essenziale di lavanda) e un uovo. Dopo aver preparato tutti gli ingredienti, metteteli in una terrina e mescolateli fino a che non si amalgameranno completamente, formando una nuova miscela. Successivamente applicate il fluido con cura sui capelli ancora asciutti (ricordiamo che va applicato prima di lavarsi i capelli), e dopo avvolgeteli con una cuffia da doccia o un normale asciugamano. Lasciate riposare per un’ora, e dopo lavate i capelli con i soliti prodotti che usate tutti i giorni. L’effetto desiderato dovrebbe iniziare ad essere evidente dopo qualche impacco nel giro di una settimana, anche se già dal primo dovreste notare una maggiore morbidezza dei vostri capelli.
Quali sono le controindicazioni dell’olio di ricino in gravidanza?
Quest’olio vegetale ho un numero abbastanza esiguo di controindicazioni, ma quelle poche possono davvero risultate fastidiose. Per fortuna nessuna di queste causa grossi danni o pericoli significativi, ma di certo è sempre meglio evitare di arrivare a tanto.
Innanzitutto è bene assicurarsi di non essere allergici a questa sostanza, altrimenti il rischio di shock anafilattico è assai alto. Ma anche se non si è sviluppata un’allergia, è sempre di fondamentale importanza non eccedere con le dosi, altrimenti si andrà incontro a crampi e dolore addominale, diarrea e disidratazione. Ovviamente quando parliamo di sovra dosaggio, intendiamo quello associato al metodo di assunzione per via orale, mentre non sembra esserci una quantità limite per l’uso esterno (anche se raccomandiamo sempre di utilizzarlo con il buon senso). Il primo metodo di somministrazione è sempre sconsigliato per chi soffre di colite, emorroidi o prolassi, ma soprattutto a quelle donne che stanno affrontando una gravidanza. Inoltre a queste mamme si sconsiglia di utilizzare quest’olio per stimolare o indurre il travaglio, dato che nella letteratura medica non si trovano prove e studi sufficienti che assicurino i suoi effetti sul periodo prodromico, mentre invece sono chiare le sue controindicazioni. Non ne consigliamo l’assunzione in gravidanza o durante l’allattamento nemmeno in caso in cui si stia soffrendo di costipazione, perché è probabile che questo possa finire nel latte materno, mettendo in pericolo l’apparato digerente del neonato.
Quindi si all’olio di ricino applicato esternamente e attenzione e solo in casi rari assunto per bocca su consigliato dal medico. Nei prodotti cosmetici il suo nome in etichetta, se si volesse verificare la presenza è: Ricinus Communis Oil.