Sommario
Tecniche di depilazione professionale e casalinga
Depilazione, dai più comuni rasoi ai moderni laser a diodo, la rimozione dei peli superflui può essere affrontata sia in casa che nei centri estetici. Tuttavia, scegliere uno specifico approccio non dipende soltanto dall’eventuale costo, quando dalla grandezza dell’area da trattare, dal risultato sperato, dal fototipo e dalle condizioni generali di salute della pelle. Determinati trattamenti, anche se vantano efficacia e dermocompatibilità, non sono esenti da rischi e controindicazioni.
Per selezionare il metodo di depilazione più appropriato, è doveroso valutare numerosi aspetti. Quante volte avete letto su una confezione di crema depilatoria, specifica magari per la zona bikini, che non era possibile utilizzarla per ridisegnare le sopracciglia? Vi è mai capitato di vedere sugli scaffali dei supermercati cerette pronte all’uso, indicate però per il solo trattamento delle braccia? E che dire dei prodotti in mousse, miracolosi magari per le ascelle ma non altrettanto per mento e collo? Disclaimer come questi sono comuni, necessari e mirano ad evitare un uso pericoloso dei prodotti esposti.
Ragionando in modo semplicistico, si potrebbe pensare che le aziende di cosmesi producano volontariamente linee articolate per aumentare le vendite, ma che all’interno delle confezioni vi siano sempre le stesse formulazioni. Fortunatamente, non vi è nulla di più sbagliato, soprattutto se si parla di prodotti per la depilazione. Ogni area corporea è infatti caratterizzata da un tipo di peluria diversa, più o meno resistente, ma soprattutto da uno strato di pelle con caratteristiche uniche. Questo tessuto, che riveste il vostro corpo e vi protegge dall’ambiente esterno, è in effetti un vero e proprio organo, nello specifico anche il più esteso. È inoltre l’elemento che comunica in modo più evidente la presenza di stress, disturbi ormonali, carenze alimentari e persino difetti coagulativi.
L’alterazione della superficie cutanea, l’irsutismo e l’ipertricosi, svelano a volte problematiche più profonde, che meritano indagini appropriate. Quando comunque ad accompagnare la presenza di peli superflui non vi è alcun fattore patologico, si può ricorrere ad una miriade di tecniche per l’epilazione, siano esse definitive che progressive e temporanee. Le amanti delle soluzioni green, abili nello spignattare, si rivolgono spesso alla ceretta araba, fatta principalmente di zucchero, acqua e limone. Chi ha manualità ed esige precisione millimetrica, si affida invece al tweezing e al threading. E chi non accetta compromessi e vuole liberarsi degli sgraditi ospiti in modo duraturo? Deve riporre la propria fiducia nel laser, nella luce pulsata, nell’elettrolisi e nell’elettrocoagulazione.
Tutto quello che è appena stato enunciato, è valido solo se non si è in dolce attesa, un momento magico per la vita delle donne, ma anche fin troppo delicato. In molti casi, l’incremento di estrogeni e progesterone, tipici di chi aspetta un bambino, possono tradursi in una crescita pilifera assai sgradevole, a carico di addome, braccia, gambe, viso e seno. Anche le donne dalla pelle diafana, contraddistinte da un vello quasi evanescente, possono così ritrovarsi a dover combattere contro peli scuri e robusti. È importante sottolineare, tuttavia, che l’irsutismo in gravidanza non ha nulla di patologico e rappresenta una condizione passeggera. Le soluzioni impiegate in questo caso, per poter sfoggiare una pelle liscia e morbida, dipendono da diversi parametri. A scopo precauzionale, molte tecniche di epilazione vengono bandite, sebbene non vi siano prove che suggeriscano rischi effettivi per il feto. Altre, invece, sono considerate accettabili, poiché sicure e non invasive. La depilazione dell’inguine in gravidanza è poi una tematica che richiede un discorso a parte, poiché si tratta di un’esigenza irrinunciabile per molte gestanti, soprattutto se hanno in programma un parto cesareo.
Tweezing e threading per il viso
Tra le depilazioni erroneamente considerate più semplici, in molti annoverano quelle a carico del viso. Ciò accade perché le aree da trattare sono davvero molto circoscritte, quindi vengono percepite come meno problematiche. La realtà dei fatti, però, è che ridefinire le arcate sopraccigliari, far sparire i baffetti ed eradicare la peluria che si forma in direzione delle tempie, non è affatto un gioco da ragazzi. Applicando la tecnica scorretta, addio look naturale e addio anche alla possibilità di valorizzazione le linee del volto. Spesso, proprio per evitare di commettere questi errori, ci si rivolge all’estetista, ma ciò non vuol dire che non si possa procedere con una depilazione fai da te.
Prima di impugnare un qualsiasi arnese, è importante ricordare che non bisogna tenere conto delle mode, dettate dalla modella del momento o dallo stile unico della propria attrice preferita. La corsa frenetica alle famose ali di gabbiano, ad esempio, in alcuni casi si rivela infruttuosa e regala un aspetto artificiale. In altri, invece, sono le sopracciglia voluminose ed ipnotiche alla Emilia Clarke che possono annientare l’armonia di un viso dai tratti lievi. Neofiti ed esperti possono beneficiare entrambi del tweezing, ossia la rimozione dei peli superflui tramite pinzetta.
I prototipi di pinza più avanzati possono montare led, sono spesso rivestiti di strato gommoso ed interessati da scanalature. Il fine ultimo di tutti questi optional è migliorarne la presa, l’accuratezza e l’efficienza complessive. Per scegliere uno strumento davvero valevole, è consigliabile ricercarlo in negozi specializzati, dove si possono acquistare prodotti certificati e sicuri. È altamente sconsigliato, invece, l’impiego di pinzette low cost, poiché alla base vi possono essere una scarsa qualità dei materiali e poca longevità. Naturalmente, le pinze sono l’ideale per togliere i peli delle sopracciglia e le sconsiglio per ogni altro pelo.
Il tweezing gode di popolarità poiché assicura precisione chirurgica, ammesso che si presti la massima attenzione e non si utilizzi uno specchio ingranditore. Quest’ultimo, infatti, pur regalando un bellissimo zoom sull’area da trattare, può spingere a rimuovere troppi peli. Affidandosi alle pinzette, si accede ad una tecnica di depilazione davvero economica, che massimizza i tempi tra una ricrescita e l’altra. Ciò avviene poiché il tweezing consiste in una rimozione è di tipo “root”, che provoca l’estrazione di fusto e radice.
Quando si può contare in una certa manualità, si possono lavorare le sopracciglia ed i baffetti con il threading, un sistema di epilazione indiano apprezzato anche in occidente. Sottoporre la peluria al threading consiste nel far scivolare sui peli un sottile filo di cotone, annodato ad anello ed avvitato su sé stesso. Allargando e diminuendo l’ampiezza del filo ai margini, questo scivola sui fusti, li aggancia e li eradica. In alternativa al filo, esistono poi le molle flessibili, acquistabili principalmente online e destinate esclusivamente al trattamento del viso. La depilazione così eseguita è duratura e precisa, ma è anche altrettanto dolorosa.
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Cerette ed epilatori elettrici per braccia e gambe
Sfoggiare braccia e gambe vellutate non è un sogno irrealizzabile, ma richiede una certa tenacia. In questo caso, la tecnica di epilazione più gettonata consiste nell’impiego delle comuni cerette. La “ceretta” è un prodotto che a temperatura ambiente si presenta solido e non manipolabile, mentre in presenza di una fonte di calore, diventa cremoso. Può essere acquistata in vasetti da scaldare ma è disponibile anche in pratiche “ricariche”, da inserire in un apposito scalda rullo.
Ad un occhio poco esperto, la scelta di cerette, strisce e spatole può apparire anche la più economica ma non è detto che all’atto pratico lo sia. Sebbene questi tre semplici elementi abbiano un valore di mercato irrisorio, vanno infatti riacquistati periodicamente. Se si considera un intervallo di tempo sufficientemente lungo, questa spesa si traduce in un investimento considerevole, che non è possibile ignorare. Gli epilatori elettrici, almeno quelli top gamma, hanno sì un costo importante, ma che viene affrontato una sola volta. Questo salvo la volontà di cambiare apparecchio o procedere con una riparazione.
Le differenze tra le due tecniche di depilazione, non si esauriscono però al mero fattore economico. Sicuramente, procedere tramite epilatore elettrico è intuitivo e non richiede grandi attenzioni. Pigiando il tasto di accensione e facendo scorrere la testina sulla pelle, i sensori interni leggono la pressione esercitata dalla mano e strappano via il pelo. Per rimuoverli proprio tutti, però, sono necessarie diverse passate e non sempre il processo è indolore. Come se non bastasse, i fusti sono esposti ad un’azione che ne può provocare la rottura, con il rischio che generino peli incarniti e brufoletti. Utilizzando la ceretta, i tempi si allungano certamente in fase di preparazione, ma il singolo strappo “bonifica” completamente l’area, portando via la radice e lasciando intatti i fusti. Inoltre, la striscia viene tirata molto rapidamente, quindi l’eventuale fastidio dura solo una frazione di secondo.
Tipologie di cerette
Tutte le cerette che richiedono l’impiego di strisce depilatorie, vengono dette “a freddo“, comprese quelle pronte all’uso. Quando invece vengono stese con una spatola di legno e poi strappate via senza l’impiego di ulteriori supporti, sono dette “a caldo“. A queste ultime fa eccezione solo la ceretta orientale, che presenta caratteristiche ibride, ma viene comunque considerata “fredda”. Le cerette a freddo hanno un’azione meno traumatica rispetto a quelle a caldo e sono ideali per eseguire la depilazione all’inguine in gravidanza.
Tipologie di epilatori elettrici
Nel panorama degli epilatori elettrici, ciò che salta immediatamente all’occhio è la grande varietà. I prodotti d’avanguardia presentano sensori intelligenti, che avvisano della scarsa o eccessiva pressione. Possono inoltre montare diverse testine, da utilizzare a fine trattamento per coccolare la pelle con un godurioso massaggio. In commercio vi sono però alcuni apparecchi davvero bizzarri, sia top che flop, come quello “a filo arabo”. Tale marchingegno, venduto anche nella versione manuale senza il consumo di energia elettrica, sfrutta la tecnica già vista del threading. Il suo utilizzo, per quanto efficace, può comportare l’insorgenza di sgradevoli rossori.
Ascelle lisce e seducenti con le creme
L’ascella è un’area del corpo molto particolare. La sua depilazione regala certamente punti di seduzione alla donna, ma non può essere eseguita con una tecnica random. Nella stragrande maggioranza dei casi, ciò che si predilige è l’uso del rasoio, che scivola bene sulla pelle ed elimina il problema in pochi secondi. Tuttavia, l’inevitabile rapida ricrescita, ed i fastidi ad essa associati, spingono tante donne ad orientarsi verso l’epilazione laser, la ceretta a freddo e le creme depilatorie.
Ogni metodica ha i suoi pro e contro, ma quella più soft è certamente rappresentata dall’impiego dalle creme. Queste formulazioni sono studiate per indebolire il pelo, spezzando i ponti disolfuro che lo rendono stabile e coriaceo. Dopo aver steso uno strato di crema ed aver atteso l’intervallo di tempo necessario, al tatto i peli appaiono vulnerabili, quasi elastici e collosi, con la tendenza a frantumarsi. Anche se la peluria vive un momento inglorioso sotto il dominio delle creme depilatorie, chi le applica non avverte alcun dolore e la successiva ricrescita può essere persino atraumatica. L’impiego di queste creme, per la presenza di alcuni ingredienti che potrebbero procurare irritazioni e bruciori, è sconsigliata per coloro che hanno una pelle delicata e per le donne in gravidanza.
La depilazione in gravidanza
Non è raro osservare disappunto in chi è in dolce attesa, per la crescita più o meno copiosa di peli indesiderati. Il cambiamento ormonale vissuto dalle gravide, è così importante che può far spuntare la peluria anche sul seno e sotto il mento, minando l’autostima e rovinando il décolleté. In questo caso si parla di irsutismo, un inestetismo cutaneo compatibile con lo stato interessante, non patologico né tanto meno ereditario. Se invece la peluria rigogliosa è presente sin dalla nascita, si parla di ipertricosi, una condizione che non si risolve con il rimaneggiamento dei livelli ormonali.
Durante la gestazione sono consentiti soltanto alcuni tipi di depilazione e comprendono l’uso del rasoio, delle pinzette, della ceretta a freddo e di quella orientale. Per poter impiegare il rasoio, è necessario ammorbidire la pelle e prepararla al contatto con la lama. È inoltre imperativo munirsi di strumenti specifici, dotati ad esempio di bande morbide ed impugnature ergonomiche.
Le pinzette vanno usate per estirpare i peli singoli, quelli evidenti che solitamente compaiono sul petto ma che possono spuntare anche sul labbro superiore e sotto il mento.
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La ceretta a freddo e quella orientale possono essere invece impiegate fino all’ottavo mese di gravidanza, sia sulle braccia che sulle gambe. Grazie alle dolci temperature che le contraddistinguono, la pelle non subisce nessuno shock termico, che potrebbe seriamente danneggiare i capillari.
I metodi di depilazione non consentiti in gravidanza si suddividono in casalinghi e professionali. Tra i primi figurano la ceretta a caldo, la ceretta per i baffetti e la crema depilatoria. Tra i secondi, invece, si annoverano il laser, la luce pulsata, l’elettrolisi e l’elettrocoagulazione.
La ceretta a caldo non può essere impiegata perché il calore ha un effetto vasodilatatore e può creare microtraumi alla circolazione. La crema depilatoria è invece bandita poiché, indipendentemente dalla delicatezza delle formulazioni, contiene sempre acido tioglicolico ed idrossido di calcio. Pur non penetrando nel bulbo pilifero, queste molecole si depositano in un’area contraddistinta da una certa permeabilità. Ciò suggerisce la possibilità, almeno teorica, di superare le naturali difese offerte dall’apparato tegumentario, anche se l’effettivo assorbimento sistemico è poi del tutto irrisorio.
Durante la gravidanza, per ragioni ormonali i melanociti responsabili della produzione di melanina sono particolarmente sensibili, tanto che basta il minimo accenno di flogosi per scatenare un fenomeno noto come “cloasma gravidico“. Questo brutto inestetismo, che consiste nella comparsa di macchie cutanee, si verifica principalmente a carico del viso, ed i fattori scatenanti possono essere sia l’esposizione ai raggi solari che l’impiego di cerette per i baffetti.
Indipendentemente da quando avviene la comparsa dei peli, in particolare del viso, è determinante il modo in cui vengono gestiti, per non influenzare un loro eventuale aumento e peggioramento.
Parto naturale, cesareo e tricotomia
Quando il parto è naturale, difficilmente viene richiesta o eseguita la tricotomia. Soltanto in caso di episiotomia viene infatti depilata l’area dell’incisione e lo si fa principalmente per ridurre il rischio di infezioni. Diverso è invece il discorso che riguarda il parto cesareo, un intervento chirurgico nettamente più invasivo del precedente, che esige una depilazione intima completa, soprattutto per quanto riguarda la parte del pube e del basso ventre, dove verrà praticata l’incisione chirurgica per l’estrazione del bimbo.
Nonostante questa regola generale, è tuttavia consigliabile informarsi al reparto maternità del proprio ospedale per avere ulteriori ragguagli. Se la depilazione deve essere eseguita presso l’istituto di bellezza, tempi e modalità vengono scelti dal personale, che li comunica con largo anticipo. Se invece si deve eseguire la tricotomia in ambiente casalingo, si possono usare rasoi per le aree più delicate e cerette per l’inguine. Viste le difficoltà nei movimenti dovute al pancione, sconsiglio i trattamenti fai da te per evitare rischi inutili di scottature da cera o ferite da rasoio.
Laser ed elettrolisi, i gold standard dell’epilazione
Le metodiche appena viste sono indicate per rimuovere principalmente i peli visibili. Quando le zone da trattare, invece, sono fisicamente meno accessibili, oppure quando la problematica è di una certa entità, è necessario valutare un approccio professionale. Negli istituti di bellezza specializzati, ci si può sottoporre all’elettrolisi, all’elettrocoagulazione e alla fotoepilazione.
Elettrolisi ed elettrocoagulazione eradicano i peli superflui grazie ad un flusso di corrente elettrica, convogliato al follicolo pilifero tramite una sonda metallica. Ciò provoca la distruzione del bulbo e la coagulazione localizzata del sangue. I laser, come quelli a diodo, sfruttano invece impulsi luminosi capaci di atrofizzare il pelo, sia in modo diretto che indiretto, interrompendo ad esempio l’alimentazione del capillare associato.
Va puntualizzato che questi trattamenti hanno azione progressiva e sono incapaci di rimuovere il problema in una singola seduta. Soltanto i peli in fase di crescita, detta anagen, possono infatti essere distrutti, mentre sono del tutto immuni quelli nella fase di riposo, nota come telogen. Ciò significa che, ci si libererà dai peli in maniera permanente ma, progressivamente.
I pericoli connessi alla fotoepilazione sono tutti ben noti e vanno dalle semplici scottature alle temibili discromie. Per ciò che concerne elettrolisi ed elettrocoagulazione, invece, oltre all’insorgenza di edemi si possono formare particolari cicatrici, dette “cheloidi”, ma anche vere e proprie infezioni. I rischi diminuiscono comunque all’aumentare dell’esperienza dell’operatore, quindi bisogna assicurarsi che quello prescelto sia adeguatamente formato. Lo si deve fare anche perché il costo di un ciclo è tutt’altro che contenuto, potendo oscillare tra i 600 ed i 1000 €.
Il metodo di epilazione migliore in assoluto
Non esiste un metodo di depilazione inappuntabile ed universale. Questo perché ognuno ha il proprio concetto di “perfezione”, ma soprattutto diverse disponibilità economiche. Ogni proposta va inoltre sovrapposta alle caratteristiche del proprio biotipo cutaneo, al grado di colorazione della pelle ed al tipo di peluria. Se si convive bene con la depilazione periodica, non è necessario sottoporsi a sedute di laser e luce pulsata. Se invece la ricrescita è davvero imbarazzante, è imprescindibile il consulto dermatologico. Inoltre, in caso di grave irsutismo, si deve richiedere il parere dell’endocrinologo, capace di risolvere l’intera problematica senza passare dalle tecniche di epilazione sin’ora elencate.
Va sottolineato che ogni tipo di depilazione ha poi tempi di ricrescita dissimili, che possono fare davvero la differenza. Quando si utilizza il rasoio, dopo 48 ore si possono intravedere i primi timidi puntini sulla pelle, accompagnati a volte da prurito. Lo stesso esito si ottiene con le creme e tutte le loro declinazioni, quali mousse e formulazioni gelatinose. Le cerette possono dare sollievo per 3 settimane mentre gli epilatori elettrici in media arrivano a 4.