Sommario
Che cos’è la melanina e i melanociti
Nella nostra epidermide, lo strato superficiale della pelle, si trova lo strato germinativo che è costituito da un’unica fila di cellule in continua riproduzione.
A questo livello, ogni circa 10-12 cellule, si trovano cellule particolari dette melanociti, che hanno la funzione di produrre melanina, quel particolare pigmento che ci contraddistingue dando il colore alla nostra pelle.
La melanina aumenta con l’esposizione solare ed è un meccanismo che la pelle mette in atto per proteggersi.
Le cellule dello strato germinativo, daranno origine a tutte le altre, quindi sarà determinante il modo in cui queste saranno preservate e mantenute in salute.
Paragono spesso i melanociti ad una sorta di ombrellini che si aprono per proteggere dal sole la nostra pelle.
La melanina varia da persona a persona e ne definisce il fototipo, che rappresenta la nostra capacità di risposta al sole.
I fototipi sono 6 e vanno dall’uno, con occhi e pelle chiarissimi, in cui il soggetto non si abbronza mai e si scotta sempre, al sei in cui ci si abbronza sempre e non ci si scotta mai, appartiene a questa categoria la persona di colore.
La definizione del fototipo fornisce indicazioni sulle modalità ed il tempo in cui è bene esporsi alla luce solare, senza incorrere in scottature e danni.
Conosciamo bene gli effetti di irritazione e rossore, procurati da una giornata di sole per una persona di pelle chiara, con i capelli biondi o rossi e il semplice effetto di una bella abbronzatura di un’altra con occhi e capelli scuri.
La differenza è data proprio dal fototipo e dalla quantità di melanina presente.
Il prodotto cosmetico per il sole, deve essere scelto in base al fototipo e ai diversi fattori di protezione in esso contenuti.
La sigla spf con un numero a fianco, identifica il fattore di protezione solare ( sun protection factor ) cioè quanto ci si possa esporre senza danni, rispetto alle proprie caratteristiche. Più alto sarà l’spf, più sarà alta la protezione al sole.
Recentemente si é uniformato il concetto di protezione a 4 forme protettive e cioè:
- protezione bassa (15 spf);
- protezione media (30 spf);
- protezione alta (50 spf);
- protezione molto alta (50+).
Le macchie e il cloasma gravidico
Le macchie cutanee sono aree più o meno estese che si presentano con una colorazione differente e più scura dalla pelle.
Possono originare da diversi fattori e vengono distinte nelle cosiddette:
- macchie solari;
- macchie senili;
- macchie gravidiche (melasma o cloasma).
Le macchie della pelle, sono provocate da una disomogenea produzione di melanina, dovuta sia ad eccessive esposizioni solari ricevute nel tempo (lentino solari) o per un processo di invecchiamento cutaneo (lentino senili). Di solito si presentano in parti del corpo esposte come viso, collo, décolleté e mani.
Le macchie gravidiche invece, possono presentarsi come chiazze irregolari scure, generalmente sulla fronte, contorno occhi, guance o area del naso e della bocca, formando la cosiddetta mascherina gravidica.
Possono interessare anche il corpo come la pancia, la “linea alba” che si trova tra ombelico e pube, l’areola mammaria del seno e alcune parti dei genitali.
Al termine del percorso gravidico e dopo la fine dell’allattamento queste aree così scure si attenuano e regrediscono, purtroppo non sempre del tutto.
Fattori che possono favorire la formazione di macchie
Possono essere molti i fattori che favoriscono le macchie, come:
- l’età, con il passare degli anni la melanina prodotta, per la riduzione della rigenerazione tessutale, tende ad accumularsi e a creare macchie;
- l’assunzione di farmaci cotraccettivi come la pillola, proprio per il suo ruolo di interferenza ormonale;
- l’assunzione di farmaci fotosensibilizzanti, come alcuni antinfiammatori, antibiotici o il cortisone, che possono indurre una reazione della pelle in associazione all’esposizione solare;
- esposizioni solari eccessive o non adeguatamente protette,
- cambiamenti ormonali, è frequente osservare la comparsa di aree più scure e quindi di macchie sulla pelle in casi come la gravidanza o anche la menopausa.
Meglio sempre leggere scrupolosamente le etichette di ciò che si assume, se ci si deve esporre.
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L’influenza degli ormoni sulle macchie
E’ chiara la correlazione tra le macchie e la situazione ormonale.
Nello specifico in gravidanza, in cui gli ormoni regolano ogni reazione dell’organismo, bisogna porre molta attenzione alla gestione della pelle in particolar modo del viso, per prevenire l’insorgenza di aree di iperpigmentazione.
Le modificazioni ormonali in particolare a carico degli estrogeni, influenzano molte reazioni, costringono i melanociti ad un lavoro maggiore, con l’aumento di melanina. Generano un eccesso di pigmento, che viene accumulato sulla pelle costituendo una macchia da leggermente più scura a marrone, con tonalità più o meno intense. In genere, la comparsa delle macchie coincide con la fine del primo trimestre di gestazione e rappresenta una condizione imprevedibile, per questo è uno degli inestetismi della gravidanza più temuto.
Rappresentano una condizione senza sintomi, senza dolore o fastidio, quindi essenzialmente rappresentano un problema estetico. Colpiscono in maniera molto diffusa le donne in gravidanza, con una certa predisposizione per quelle che hanno un incarnato e un fototipo più scuri, che già per natura, producono un quantitativo di melanina maggiore.
Ma perché la pelle si scurisce?
Semplice, la pigmentazione e l’aumento della melanina consente alla pelle di essere più resistente alle modificazioni che con il corpo dovrà subire. Se si pensa a come si modificano molte parti, si nota infatti come la natura interviene con la comparsa sulla pancia della riga scura che si forma verticalmente (linea nigra) o per i capezzoli o per alcune parti dei genitali che si scuriscono notevolmente.
Come prevenire le macchie in gravidanza
L’azione degli ormoni della gravidanza sulla produzione di melanina, non la si può ovviamente controllare, ma si può gestire come ci si espone al sole.
Bisogna fare attenzione alle esposizioni, in estate, ma anche nei confronti della luce in inverno in giornate soleggiate. Anche se non ci si scotta e neanche ci si abbronza come nei mesi caldi, la pelle può essere lo stesso sollecitata e stimolata dai raggi solari.
Normalmente, consiglio di inserire nella propria beauty routine una crema da giorno contenente filtri solari o di applicare uno schermo medio tutti i giorni. Il fattore di protezione, andrà aumentato se ci si reca in zone come in montagna, in cui il sole è più vicino alla crosta terrestre e quindi i raggi sono più forti.
Come togliere le macchie della gravidanza?
Esistono alcune sostanze normalmente presenti nei cosmetici dedicati alle macchie al viso, come gli acidi della frutta, che facilitano e mantengono attiva l’esfoliazione, o l’acido cogico, l’acido fitico o l’arbutina, che si occupano del controllo della pigmentazione.
L’azione depigmentante è data dall’inibizione di un particolare enzima (tirosinasi), che interviene nella produzione della melanina.
In gravidanza a mio avviso, è meglio concentrarsi sulla protezione e non sull’azione depigmentante, che potrà essere demandata a dopo il parto.
Inoltre, per fortuna, molte macchie con la normalizzazione ormonale, che avverrà anche dopo molti mesi, tenderanno a regredire naturalmente.
Non è detto che scompariranno totalmente, ma si ridurranno notevolmente.
Solo dopo il parto sarà possibile intervenire con trattamenti mirati e specifici, che daranno risultati in base alle caratteristiche specifiche della persona.
La mattina per prevenire il rischio di macchie cutanee oltre a detergere ed applicare il cosmetico da giorno, con azione idratante e protettiva, va come detto, associata una protezione solare con filtro più o meno alto in base alla stagione, ma comunque sempre.
Preferire solari con formulazioni innovative con filtri fisici organici microincapsulati, che non verranno assorbiti dalla pelle.
Se ci si espone, indossare cappello e occhiali per preservare la pelle del viso dai raggi ultravioletti.
La sera va rimosso il trucco con uno struccante e di seguito la pelle va pulita con uno speciale prodotto in grado di:
- aiutare la rimozione delle cellule morte e il metabolismo della pelle;
- stimolare il rinnovamento cellulare;
- liberare la pelle del viso dalle impurità provenienti dall’esterno.
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In questo modo si otterrà una pelle morbida e liscia, pronta a ricevere meglio la crema che si andrà ad applicare.
Altro intervento da fare, una volta alla settimana, favorire l’esfoliazione con un peeling meccanico delicato (scrub), per permettere alla pelle di rinnovarsi.
Consigliata la spazzolatura del viso a secco, con apposite spazzoline in setole vegetali morbidissime, che se utilizzate con costanza daranno notevoli miglioramenti alla pelle, aiutandola a rigenerarsi e a mantenersi bella.