Come eliminare le smagliature bianche

smagliature bianche
Linda Tosoni

 

Ostetrica

e Beauty Specialist

 

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Le smagliature o, per usare un nome più scientifico, Striae atrophicae o Striae distense, sono una manifestazione cutanea molto comune sia nelle donne che negli uomini. Una condizione facilmente riconoscibile per la presenza di una condizione di chiara atrofia della cute, con una netta riduzione dello spessore della stessa. Insomma, quanto basta per creare un po’ di disagio nelle persone che ne sono affette, le quali si domandano spesso come togliere le smagliature bianche e quali siano i rimedi migliori.

D’altronde, queste atrofie sono tutto fuorché invisibili: hanno l’aspetto di bande lineari singole o multiple, parallele fra di loro, e alternate fra una e l’altra da spazi di cute “sana”. Tali manifestazioni non sempre sono regolari, ma si trovano comunque, nella stragrande maggioranza dei casi, in zone delimitate del corpo e – dunque – facili da riconoscere rispetto ad altri scenari dermatologici.

Detto ciò, come probabilmente già noto alle lettrici di questo blog, le smagliature possono avere un colore rosso/viola intenso, ma possono essere anche di un colore più chiaro e perlaceo. Nel primo caso le smagliature sono più “fresche” e giovani, nel senso che sono ancora irrorate di sangue. Nel secondo caso, ovvero le smagliature bianche oggetto del nostro focus di oggi, possiamo invece parlare di qualcosa che assomiglia molto più da vicino a vere e proprie cicatrici, nel senso più “tradizionale” del termine.

Ma da dove nascono le smagliature bianche? Quali sono i rimedi smagliature bianche? Cosa possiamo fare per togliere smagliature bianche?

Smagliature bianche, perché si formano?

Prima ancora di comprendere come passare alla fase operativa e, dunque, scoprire come eliminare smagliature bianche, giova sottolineare come questa condizione sopraggiunga quando l’elasticità della pelle è messa a dura prova, come in caso di perdita o aumento di peso improvvisi, assunzione prolungata di farmaci cortisonici e, tra le altre ipotesi, anche durante il periodo della gravidanza e nel post parto.

Non è certamente un caso che questo fenomeno sia in grado di colpire più della metà delle donne in dolce attesa, soprattutto durante il periodo di massima espansione del ventre, ossia tra il quinto e l’ottavo mese.

La crescita del feto coincide inoltre con la diminuzione della tolleranza al glucosio e con un aumento della concentrazione degli ormoni steroidei nel sangue: un altro mix di determinanti che agisce in sfavore della salute della cute.

Sebbene si tratti di una condizione molto diffusa, non possiamo dimenticare che esistono donne ben più esposte all’insorgere di questa fastidiosa condizione estetica. Si pensi, tra le principali, alle donne al primo parto, alle ragazze più giovani, e soprattutto a quelle donne che hanno una predisposizione genetica determinante nella degradazione naturale del collagene, elemento fondamentale per il mantenimento dell’elasticità e della compattezza della pelle.

Dove compaiono le smagliature bianche

Ora, per essere ancora più precisi, le zone maggiormente colpite del corpo di una donna gravida sono principalmente l’addome, il seno e i fianchi, ma anche i glutei e le cosce. In quelle aree dove le linee di tensione della pelle sono orizzontali, le smagliature prendono un verso verticale e viceversa, mentre in zone vicine all’areola mammaria (capezzolo) si formano a raggiera. Ma come mai si vengono a creare le smagliature bianche?

Nella maggior parte dei casi, durante la gravidanza la pelle non è sufficientemente elastica per gestire la crescita del feto, il quale comporta un aumento naturale del volume del ventre e del seno, e questa mancanza di elasticità è da imputare alla rottura delle fibre di collagene del derma, ma anche all’insufficienza di elastina.

Ciò premesso, per capire come curare le smagliature, dobbiamo prima capire come esse vengano a formarsi e per quali ragioni. Insomma, prima di passare alla pratica, è bene dedicarsi a un po’ di teoria, e valutare in che modo, scientifico, si formano e quali sono le differenze tra quelle bianche e quelle rosse, quale nozione fondamentale per comprendere l’importanza della prevenzione.

Andando con ordine, introduciamo come la comparsa di questi inestetismi si riconduca principalmente a due fattori: cause di tipo ormonale e fattori meccanici.

Le cause delle smagliature bianche

Durante i nove mesi della gestazione il corpo femminile è soggetto a diverse variazioni ormonali, alle quali non si sottrae nemmeno il cortisolo, l’ormone che è direttamente responsabile dell’indebolimento delle fibre elastiche della cute, ma anche delle fibre di collagene e dei mucopolisaccaridi, i quali stanno alla base dell’impalcatura dello strato inferiore del derma. Per ciò che concerne i fattori meccanici, essi sono da intendersi come le conseguenze del rapido sviluppo del feto, che inevitabilmente porta a una forte variazione del volume del ventre.

Quelle che sopra abbiamo brevemente riassunto sono sicuramente le cause più comuni di formazione di smagliature bianche, ma non sono gli unici fattori a svolgere un ruolo determinante nella comparsa di questo inestetismo che spesso conduce le donne su Google a cercare “smagliature bianche rimedi”!

Come abbiamo sopra accennato, alcuni soggetti sono geneticamente predisposti alla precoce degradazione delle fibre di collagene, che inevitabilmente porta alle cicatrici di cui stiamo parlando. Inoltre, non dimentichiamo che a volte anche l’età della gestante può fare la differenza: la cute delle donne più giovani è più sensibile agli sbalzi dell’attività ormonale rispetto a quella delle donne più mature. Ecco spiegato perché alcune mamme di vent’anni hanno più smagliature delle neo mamme primipare di 35 anni e over, oppure il caso particolare di ragazze che durante il periodo della pubertà e dello sviluppo hanno sofferto di questi inestetismi, ma durante la gravidanza non ne hanno visto nemmeno l’ombra.

Smagliature bianche: cosa cambia da quelle rosse?

Compiendo un ulteriore passo in avanti nell’esplorazione di questo tema così sentito e così dibattuto, affermiamo come le smagliature vivano una vera e propria evoluzione dal momento in cui compaiono al momento in cui si cicatrizzano definitivamente.

La prima fase è sicuramente la più lunga in termini di tempo, e viene definita fase infiammatoria: in questa fase, di fatti, le smagliature appaiono rosse o violacee, sono più spesse e prendono appunto il nome di striae rubrae. Tale colore è legato all’evidenza che, in questo momento della loro vita, le smagliature sono ancora irrorate di sangue, contraddistinguendosi pertanto per un tono tendente al rubino.

Ebbene, è proprio in questo momento che è possibile intervenire e sperare nella loro totale rimarginazione (o quasi). Ed è dunque in questo momento (o, ancora prima, in termini di prevenzione) che maggiore dovrebbe essere l’attenzione da parte di tutte le donne che desiderano cercare di arginare questa condizione.

Di contro, le cose si fanno più difficili quando sopraggiunge la fase di cicatrizzazione. Durante quest’ultima fase le smagliature assumono un colore perlaceo e, proprio per questo, prendono il nome di striae albae. Inoltre, anche se tendono a diminuire parzialmente il loro volume, non c’è da illudersi: il processo ormai è pressoché irreversibile.

Una volta convertitosi in striae albae atrofiche, dunque, le smagliature bianche si trasformano in una trama irregolare a livello del derma. Quindi, non essendo più riunite in fasci, le fibre di collagene risultano essere più deboli e meno tese, mentre le fibre di elastina hanno la tendenza a frammentarsi e raggomitolarsi ai margini della cicatrice. Queste lesioni, oltre ad essere prive di elastina, si sono anche “svuotate” delle ghiandole sudoripare e di melanociti, mentre invece i fibroblasti si sono costituiti in un tessuto cicatriziale costituito da fibre di collagene e qualche vaso sanguigno. Ecco dunque come si formano le famose smagliature bianche, che per via delle loro caratteristiche sono assai difficili da trattare.

Come togliere le smagliature bianche

Togliere le smagliature bianche non è mai un compito semplice, dato che si tratta, il più delle volte, di un “gioco di tempistiche”. Nel caso di quelle bianche, pertanto, bisogna ammettere che eliminarle del tutto è una missione quasi impossibile, ma che comunque possiamo lavorare un po’ per poterle attenuare, con un risultato che risulterà essere tanto più significativo quanto più si riesce ad agire con prontezza durante la fase di transizione da quelle rosse a quelle bianche, ovvero quando assumono un colore rosa pallido.

In tale fase, infatti, il processo di cicatrizzazione non è ancora completato, ed è quindi possibile intervenire con l‘applicazione di oli e creme cosmetiche, le quali hanno la peculiarità di garantire un’azione emolliente e rigenerante, che può ridimensionare l’estensione della lesione. Sono particolarmente consigliati i cosmetici a base di vitamina E, il quale stimola la produzione di collagene, ma anche l’olio di camomilla e di calendula, che sono celebri per le loro proprietà rigenerative.

In tale contesto non sfugge certamente come il mercato dei prodotti dermatologici per prevenire e trattare le smagliature bianche sia molto vario e accessibile Ma quali prodotti possiamo veramente ritenere efficaci?

Rimedio per smagliature bianche

Il primo e immediato suggerimento è certamente quello di affidarti all’esperienza ventennale di Linda Tosoni, che ha fatto della bellezza e dell’estetica i suoi mantra, e del corpo femminile un tempio di accettazione interiore e sicurezza di sé.

Grazie alla sua passione e dedizione, Linda Tosoni è riuscita a creare un prodotto cosmetico di altissima qualità, dagli effetti comprovati e dall’impiego poliedrico: il Mamy Butter, il migliore amico delle donne in gravidanza e in post parto.

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Quando però raggiungono il loro stato finale, i rimedi per eliminare smagliature bianche si fanno sempre più esigui e meno efficaci. Le cure a cui ci si sottopone per contrastarle sono sempre più onerose e aggressive, richiedendo spesso un vero e proprio intervento di chirurgia estetica. Vediamo quali sono i rimedi più comuni.

Smagliature bianche: laser per la loro rimozione

Nelle ipotesi in cui le smagliature siano oramai consolidate e ben radicate, la cura più efficace è il ricorso alla chirurgia laser, che ci permette di penetrare in profondità negli strati della pelle, riuscendo a stimolare la sintetizzazione di nuovo collagene e quindi migliorando di fatto l’aspetto estetico della cicatrice.

Un’altra alternativa per curare smagliature è la microdermoabrasione: questo metodo consiste nel “bombardare” la zona interessata con un fascio di cristalli di alluminio (corindone) che hanno un effetto simile a quello di uno scrub, favorendo dunque il rinnovamento delle cellule. Dopo il trattamento la pelle sembra essere più luminosa e levigata, attenuando l’aspetto delle smagliature.

Ancora, c’è il laser a CO2 frazionato, un trattamento laser che è simile al primo di cui è stato fatto cenno in questo breve approfondimento, in quanto anch’esso stimola la produzione di collagene, cercando di riunire i margini della cicatrice. Quindi, il laser di Eccimeri, un trattamento che si distingue invece da quelli che abbiamo visto nelle scorse righe perché non punta a rimarginare la ferita, ma piuttosto a renderla meno visibile grazie alla stimolazione della produzione di melanina, la quale va a rendere più scura a cicatrice.

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Consigli finali

Bisogna ricordare, in fase conclusiva di questo articolo dedicato alle smagliature bianche, che questi trattamenti estetici, per garantire dei risultati visibili e permanenti, necessitano di diversi cicli di cura, di solito intervallati da circa 30-40 giorni. Inoltre, si consiglia di sottoporvisi solamente in età adulta, dato che le smagliature potrebbero apparire a 20 anni come a 40 anni, quindi un trattamento prematuramente eseguito potrebbe risultare inutile.

Concludiamo con la presentazione di qualche rimedio e ingrediente naturale, che sono sempre più apprezzati dalla cosmetica moderna. Non possiamo non menzionare l’ormai celeberrimo burro di karité, oppure l’olio di cocco e i semi di lino, i quali sono famosi appunto per la loro azione idratante e stimolante della produzione di collagene.

Dunque, come in ogni aspetto della propria salute, non possiamo che congedarci rammentando ancora una volta come prevenire sia sicuramente meglio che curare. E che, così facendo, si potrà cercare di preparare la propria pelle ai grandi cambiamenti che la dolce attesa porta in dote, permettendo alla donna che sta pianificando una bella gravidanza di poterla affrontare con minori pregiudizi per la propria salute e per quella del bambino.

Su di me

Linda Tosoni

Dopo un’esperienza professionale ventennale come ostetrica ospedaliera, insegnante, consulente e titolare di un istituto di bellezza, ho deciso di creare un vero e proprio metodo per il benessere, dedicata alla donna in gravidanza.

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