Macchie in gravidanza: quando si manifestano e come comportarsi?

macchie in gravidanza
Linda Tosoni

 

Ostetrica

e Beauty Specialist

 

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Con i cambiamenti ormonali anche la pelle può cambiare e portare alla presenza di alcuni inestetismi che possono essere causati proprio dalla gestazione come ad esempio le macchie in gravidanza.

È possibile anche che compaiano delle macchie sul viso in gravidanza che tendono ad essere di un colorito diverso da quello della tua epidermide. In genere, quando si parla di macchie gravidanza una delle principali condizioni che può essere responsabile di queste è: il cloasma gravidico.

Ma cos’è il cloasma gravidico? In realtà non devi preoccuparti, infatti, il cloasma gravidico e le macchie sul viso in gravidanza sono abbastanza frequenti ed è possibile anche agire con alcuni rimedi che andiamo a vedere in questa guida.

Relazione tra macchie in gravidanza e cloasma gravidico viso e corpo

Il cloasma gravidico è un ipermelanosi, ossia un eccesso di melanina, che si presenta sotto forma di macchie simmetriche, principalmente nella zona del labbro superiore, sulle guance, sul mento e sulla fronte.

Come abbiamo già detto questa condizione è abbastanza comune: si verifica in un range tra il 50-70% delle donne in gravidanza. Molti hanno sentito parlare delle macchie sul viso in gravidanza anche con il nome di melasma. Ma in realtà: cloasma e melasma sono la stessa cosa.

Quando si va a soffrire di cloasma, le aree che sono naturalmente più pigmentate, come lentiggini, capezzoli, cicatrici e pelle dei genitali, tendono a diventare ancora più scure.

Allo stesso modo questa iperpigmentazione si può verificare nelle zone del nostro corpo in cui si va a verificare un maggiore attrito, come l’interno coscie e le ascelle. In genere le macchie tendono a comparire gradualmente dopo il primo trimestre, quindi tra il quarto e il sesto mese di gravidanza.

Parlando di casi particolari, ci sono rare occasioni in cui il cloasma gravidico va a interessare la zona del seno, anche se in realtà è facile confondersi se le macchie siano o meno causato da questa problematica. Questo perché il seno tende a subire dei grandi cambiamenti durante i nove mesi di gestazione.

Infatti nei primi mesi diventa più teso e dolente, per poi aumentare di volume e diventare più morbido man mano che la gravidanza procede. A questo punto l’areola diventa più estesa e di colore più scuro, mentre il capezzolo aumenta la sua dimensione, diventando turgido.

I cambiamenti nella pigmentazione della pelle e le macchie in gravidanza dovute al cloasma tendono a scomparire da soli dopo il parto, soprattutto nelle donne che prima della gravidanza non avevano mai sofferto di disturbi di iper-pigmentazione.

Quindi puoi stare tranquilla: il cloasma gravidico tende a risolversi in modo spontaneo, ma questo cambiamento può richiedere un po’ di tempo e potrebbero volerci molti mesi prima di poter tornare alla normale pigmentazione.

Detto questo, è normale avere dei pensieri riguardo il melasma, veder apparire delle macchie sul viso può farti preoccupare, ma noi siamo qui per rassicurarti: nonostante il cloasma gravidico sia particolarmente fastidioso dal punto di vista estetico, non è una condizione dolorosa e non porta rischi per la gravidanza.

Un’altra condizione di iper-pigmentazione differente dal cloasma ma considerato tra le macchie in gravidanza, è la linea scura che tende a comparire sulla pancia, chiamata linea nigra, o linea della gravidanza.

Presente in più dell’80% delle donne in gravidanza, è una linea verticale che attraversa il pancione, dall’ombelico fino all’inguine.

Questo tipo di iperpigmentazione compare di solito dopo il primo trimestre di gravidanza, all’incirca verso la ventiduesima settimana di gestazione, ed è una condizione benigna, che scompare qualche mese dopo il parto.

Le cause delle macchie in gravidanza

Abbiamo visto insieme cosa sia il cloasma e in che modo si presenti durante il periodo della gravidanza. Ma cosa causa questo disturbo?

In realtà non è ancora molto chiaro il meccanismo che agisce alla base della comparsa del cloasma gravidico, infatti, sembra che la sua origine possa derivare dall’aumento del livello di alcuni ormoni: gli estrogeni, l’ormone melanotropo e il progesterone.

Nel terzo trimestre di gravidanza, infatti, il corpo vede un aumento sempre maggiore di ormoni, questo è un processo normale dovuto al dover far crescere dentro di sé una nuova vita.

Il cambiamento ormonale però unito magari a un’eccessiva esposizione della pelle ai raggi ultravioletti, può stimolare un aumento della produzione di melanina, che porta così alla presenza di macchie sulla pelle.

Bisogna, dunque, considerare alcuni fattori di rischio che possono influenzare la comparsa del cloasma e l’entità dell’iper-pigmentazione della pelle.

Primo fra tutti c’è sicuramente, come abbiamo già detto, l’esposizione alla luce solare e il momento della gravidanza in cui ci si trova: le probabilità di incontrare questo inestetismo aumentano man mano che ci si avvicina al quarto mese e quindi di incorrere in possibili macchie in gravidanza.

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Altri fattori possono essere inoltre il colorito della pelle, l’età e la genetica, ad esempio quando sono presenti in famiglia parenti strette (come mamme o nonne) con precedenti problemi di iper-pigmentazione.

Macchie in gravidanza o melasma cura definitiva?

Melasma cura definitiva esiste? Se ti stai chiedendo in che modo è possibile curare il cloasma, abbiamo una brutta notizia per te: questa problematica non ha un rimedio preciso.

Purtroppo il melasma è una condizione cronica della pelle, perciò non esiste una vera e propria cura per eliminarlo.

Il cloasma gravidico tende infatti a scomparire a qualche mese dal parto, ma ci sono comunque delle precauzioni che, prese durante la gravidanza, possono evitare che questa condizione peggiori, diventando più evidente.

Prima di tutto, è molto importante proteggere la pelle dall’esposizione al sole: i raggi UVA e UVB contribuiscono infatti all’iper-pigmentazione.

Ecco perché è necessario applicare sempre una crema con un alto fattore di protezione, proteggere il viso con un cappello e utilizzare delle creme che contengono biossido di titanio e ossido di zinco.

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Anche la ceretta può essere dannosa per il cloasma, in quanto il trauma dello strappo potrebbe causare l’infiammazione delle pelle, peggiorando la situazione.

Per cercare di mitigare il disturbo un buon metodo può essere quello di usare prodotti e detergenti delicati e ipoallergenici, che non irritano la pelle.

Anche l’acido folico è un ottimo rimedio: importante nella prevenzione di malformazioni del tubo neurale nel feto, è utile anche nella riduzione dell’iper-pigmentazione, del cloasma e delle macchie in gravidanza.

A volte, però, il cloasma può essere difficile da trattare: laser o peeling chimici possono dare l’effetto contrario e peggiorare la situazione. Al contrario possono essere più efficaci alcuni agenti depigmentanti topici.

Infine, per cercare di coprire il cloasma sul viso, si può utilizzare un correttore, un ottimo rimedio temporaneo, in attesa che il disturbo scompaia.

Su di me

Linda Tosoni

Dopo un’esperienza professionale ventennale come ostetrica ospedaliera, insegnante, consulente e titolare di un istituto di bellezza, ho deciso di creare un vero e proprio metodo per il benessere, dedicata alla donna in gravidanza.

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